"Buona Scuola" ... vecchi problemi!

Anche quest’anno la scuola italiana riapre i battenti e lo fa soprattutto per merito di quanti vi operano con serietà, professionalità e senso del dovere, a dispetto di quella tanto declamata riforma che dovrebbe dare al nostro sistema scolastico l’efficacia e l’efficienza degne dei migliori standard europei. La "Buona Scuola" , ovvero la riforma varata dal governo, già dal suo avvio, ha determinato una serie di problemi e di criticità che non lasciano ben sperare per il futuro: una complessa e confusa procedura di assunzione dei docenti, resa ancora più caotica dai trasferimenti da una parte all’altra del Paese, un concorso ancora da completare, ad anno scolastico avviato, il solito carosello delle supplenze, un enorme carico di responsabilità assegnato ai dirigenti scolastici, costretti ad assegnare "premi ai docenti meritevoli", con criteri generali discutibili, oppure a scegliersi i docenti, dietro presentazione di curriculum e, spesso, con estemporanei colloqui, la mancata riforma dei piani di studio e dell’esame di stato nella secondaria superiore, i limitati finanziamenti per l’innovazione didattica e, soprattutto, per l’edilizia e la sicurezza degli edifici scolastici. A tutto ciò occorre aggiungere la problematica dell’inclusione-integrazione, che non riguarda solo gli studenti stranieri, con carenze nella comprensione della lingua italiana, oppure gli studenti certificati, ma anche tutta quella fascia "grigia" di studenti che, per vari motivi di ordine sociale, psicologico, culturale, vivono ai margini della scuola e che non riescono a completare né un corso di studi, né un corso professionale, alimentando così il fronte del disagio e dell’emarginazione. Quali figure di sistema e quali specialisti per questi studenti? Quali progetti ? Quali le forme efficaci di raccordo tra scuola, formazione e mondo del lavoro? Non traspare dalla riforma una risposta chiara a tali quesiti. Spiace, infine, constatare, con amarezza, che in una realtà economica come la nostra, in cui le risorse umane sono importantissime e determinanti, così come la ricerca e l’innovazione, il sistema scolastico e d il processo di formazione permanente e ricorrente, vedi l’istruzione per gli adulti, risultino ancora elementi secondari, meritevoli più di tagli di bilancio che di investimenti, a scapito dello sviluppo e del futuro del nostro Paese. E pensare che Giuseppe Mazzini, nei suoi "Doveri dell’uomo", scriveva: "La vostra libertà, i vostri diritti, la vostra emancipazione da condizioni sociali ingiuste, la missione che ciascuno di voi deve compiere qui sulla terra, dipendono dal grado di educazione che vi è dato di raggiungere".

di Luigi Ascanio - Ufficio Scuola della Consociazione forlivese del PRI

Roma, 16 settembre 2016